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Intraprendere l’esperienza del “mimo” significa esplorare le potenzialità dell’arte: ossia l’atto dell'imitazione della realtà e della natura. La “mimesi”consisterebbe, secondo un pensiero antico, nel rapporto che intercorre fra le cose del mondo sensibile e le idee, nel senso che le prime sono imitazioni delle seconde. É altrettanto importante aggiungere che la natura è priva della “parola”, ovvero di quel mezzo e di quel presupposto di un riferito convenzionale.
Ne consegue che l”imitazione” della natura non può avvenire attraverso l’uso della parola.
Da questi presupposti si giunge alla rappresentazione mimica, e al mimo: esso inteso come l”esecutore” di tale rappresentazione; ossia l’artista che usa l’espressione gestuale piuttosto che la parola.
Esercitare l’attività del mimo significa acquisire la capacità di passare dalla parola al gesto e applicare la grammatica gestuale.

Stage (10 ore)

  • Questo stage è finalizzato alla presa di coscienza del proprio corpo attraverso esercizi individuali, apprendimento di tecniche di mimo, giochi di gruppo. In un secondo momento i partecipanti “esprimeranno” attraverso il proprio corpo creando delle situazioni teatrali di coppia e piccolo gruppo.
    Con le proposte di movimento analizzeremo separatamente ogni parte del corpo (piedi, spalle, bacino, testa, collo,ecc) cercando di trovare l'intensità teatrale e drammatica.
    Si apprenderanno alcuni movimenti che sono alla base della comunicazione corporea. Capiremo come ogni movimento, ogni gesto sono comunicazione e come cambia il messaggio se ne modifico il ritmo, lo spazio, l'intensità, la direzione. In questi esercizi lascio molto spazio alla respirazione, anch'essa movimento. Se un esercizio è eseguito in apnea alta piuttosto che in ispirazione la comunicazione cambia completamente.
    Partendo dall'analisi dei movimenti del corpo umano, come per esempio dall'ondulazione, dopo averne analizzato i diversi passaggi, il movimento della testa, del petto, del bacino e delle gambe, possiamo concentrarci su una posizione e scoprirne successivamente l'applicazione drammatica. A volte ingrandiremo il movimento fino ad occupare tutto lo spazio, altre lo rimpiccioliremo fino a non vederlo.
    Di solito in questo stage propongo anche le 9 attitudini che saranno alla base dell'apprendimento del mimo d'azione.
    Dalla manipolazione del “bastone” impareremo l'importanza che hanno anche le mani. E' la forma delle mie mani che comunica all'altro l'oggetto invisibile che manipolo.
    L'esercizio del muro, il tiro alla fune, pitturare, prendere un bicchiere e tanti altri sono stati studiati per fornire ai partecipanti una base di “mimo” che potranno approfondire ed applicare alle diverse azioni.
    Sicuramente tutti sperimenteranno anche equilibri e disequilibri del proprio corpo, si renderanno conto di quanto il “point fixe” (punto fisso) sia importante e fondamentale per dare l'illusione che…


 

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