Regia
Ricordi.... a 8 anni, ho
messo in scena il mio primo spettacolo. Ho coinvolto anche mio
fratello che a quell'epoca aveva solo 36 mesi, mia sorella, 5 anni
ed una decina di bambini dai 3 agli 8 anni.
Era uno spettacolo per i genitori, in giardino, utilizzando alberi,
il patio, le sdraio, il camino. É stato un grande successo. Ovvio,
gli spettatori erano i nostri parenti! Avevamo creato costumi,
scenografie, c'erano anche dei testi. Cosa darei per avere un video
di quell'avvenimento! Ma tutti erano così coinvolti che l'unica
traccia rimane nel mio cuore. La mia capacità di lavorare con le
persone e di aiutarle ad esprimere il meglio di loro stesse si era
espressa già allora.
La regia è il luogo dove concentro tutte le mie potenzialità: la
creatività, la capacità di entrare nei panni dell'altro, la
sensibilità, l'apertura mentale, la determinazione, la chiarezza,
l'immaginazione.
Quando lavoro con un gruppo teatrale o con attori che vogliono
realizzare un prodotto inizialmente propongo un brain storming
sulle loro idee e poi delineo un progetto di lavoro. Se c'è un
copione parto da quello, ma lo “strapazzo” fino ad arrivare
all'essenziale. Accompagno gli attori con improvvisazioni, esercizi
di riscaldamento, visualizzazioni guidate, concentrazione, a volte
utilizzo maschere, oggetti, strutture particolari....siamo quindi
tutti in una condizione di sperimentazione e studio sempre nuova, al
servizio della creazione ed in contatto con la creatività.
Solitamente l'attore s'immerge in una riflessione profonda che gli
consente di prendere coscienza di ciò che ha vissuto. Non mi pongo
come insegnante ma come facilitatore del processo creativo.
Ho una mente molto lucida, matematica, ricordo ciò che è stato fatto
e la direzione in cui voglio andare, ma sono sempre aperta a
modificare sia il percorso che la tappa d'arrivo. Do' molta
importanza a ciò che comunicano gli altri, all'energia del gruppo,
alla motivazione, al desiderio o meno di mettersi in gioco
completamente. Tengo in mano il filo narrante dello spettacolo. Ho
in testa, durante la messa in scena, il concetto da esprimere e sono
al fianco degli attori. A volte sono molto dura, altre
incorraggiante nonostante lasci sempre fluire liberamente le energie
creative di ognuno.
Ho un approccio globale, tengo quindi in considerazione, l'attore,
il gruppo, la dinamiche dello spazio, i ritmi, la scenografia, le
entrate e le uscite.
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